Questa è stata un’estate lunghissima, vagabonda e senza sosta, zingara come non ne ho fatte da secoli.
Un sacco di venti diversi hanno arruffato e schiarito i capelli dei Patasgnaffi, più corti, ma non per questo meno aggrovigliati, e l’ultimo ci ha posato come tutti gli anni ai piedi della collina dove riposano i nonni, ehm no, non sono morti anche se detta così riconosco faccia decisamente Spoon River. Riposano perché leggono molto e fanno il pisolino il pomeriggio, anche se quando arriviamo noi l’inquinamento acustico diventa sicuramente più incisivo…
Quest’estate zingara devo confessare che un pochino mi ha un affaticato, o rilassato molto, non ho ancora capito, fatto sta che di organizzare la solita festa di fine estate non è che avessi una gran voglia. Ma i Patasgnaffi sì; Patasgurzo in particolare, stregato dalla saga di Percy Jackson ormai da un anno ne aveva già anche scelto il tema, gli dei greci.
E forse la mia malavoglia stava tutta lì, perché nonostante io abbia fatto il Classico, o forse poiché ho fatto il Classico, a me gli dei greci un pochino stanno sulle palle, e scusate il francesismo. Anche sulle decorazioni ero in stallo, che mi venivano in mente solo cose complicatissime e kitschissime…e infatti non ho fatto nulla a parte seminare qua è là un po’ di foglie d’oro e di piume bianche, bah…
Gli dei, da parte loro hanno deciso di punirmi, regalandoci un tempo ballerino, così ho dovuto preparare sia al chiuso che all’aperto.
Ma noi esseri terreni degli dei ce ne facciamo un baffo e i bambini aggrappandosi ai raggi di sole, quando c’erano, si sono dispersi in giardino e noi grandi con i chicchi di grandine ci siamo raffreddati il calici di bianco (non è vero ma sarebbe stata un ottima idea, mannaggia)
L’unica cosa che ho fatto veramente è stato preparare qualcosa da mangiare, che ogni tanto tocca cucinare anche a me… e farlo mentre si fanno le equivalenze vi assicuro che è difficilissimo. Infatti poi ho dovuto mandare Patasgnaffa dal nonno, mica per altro, ma io le equivalenze proprio non le ho mai capite!
Di cosa mangiassero quei simpaticoni degli dei non ho la più pallida idea. Di solito vengono rappresentati con grappoli d’uva in mano, quella l’ho comprata, ma francamente mi sembrava pochino.
Di certo si sa che bevessero Ambrosia, che forse era una specie di Idromiele, che poi pure quello, vattelapesca che cos’è!
Io ho fatto quest’intruglio, era per i bambini, ma poi se lo sono bevuto i grandi….
IDROMIELE FARLOCCO
Ci vogliono 4 limoni, 4 lime, 4 cucchiai di zucchero di canna, 400 gr ( non chiedetemi quanti hg sono) di miele e 8foglie di menta. Bisogna far sobbollire il tutto per quattro minuti e poi lasciar raffreddare. Mettere in bottiglie e diluire con acqua, aggiungere qualche foglia di menta fresca e lasciar riposare in frigorifero almeno una notte. Brindare al dio preferito.
Per quel che riguarda il cibo, quello che è stato più apprezzato è il frutto della mia pigrizia e della mia solita sbadataggine, quindi forse qualche dio lo devo pur ringraziare. Si tratta di un crumble di moussaka perché di preparare una vera moussaka per tante persone io proprio non ne avevo voglia, e probabilmente, ammettiamolo, non ne ero neanche capace.
CRUMBLE DI MOUSSAKA
Affettare a dadini 1 melanzana, ricoprirla di sale e lasciarla lì, sola e abbandonata, a piangere tute le sua amare lacrime.
Affettare anche 3 patate poi metterle a soffriggere insieme alla melanzana, condendole con una buona presa di sale finchè non saranno, morbide e abbronzate.
Prendere mezzo chilo (sono 500gr!) di trita di manzo e soffriggerla con dell’aglio, poi aggiungere un vasetto di yogurt greco, un po’ di cannella, di sale e di origano e lasciare cuocere una decina di minuti.
Imburrare una teglia ( in realtà con questi ingredienti ne ho fatte due, ma ho un forno piccolo…anzi avevo perché dopo il primo crumble ha alzato bandiera bianca!) e versarci dentro il trito di carne e le verdure mescolate bene insieme.
Poi mettere in un robot da cucina del burro ammorbidito (circa 250 gr, sono andata a occhio…hem) della farina, delle fette biscottate ( e qui arriviamo alla mia solita cialtronaggine, non so le dosi e le fette biscottate le ho usate perché avevo poca farina e la consistenza dell’impasto non era giusta, devono formarsi come delle grosse briciolone di burro e farina non troppo burrose ma neanche troppo asciutte…forse più asciutte che burrose però…sono precisissima vero?) e dei capperi sotto sale e frullate fino ad ottenere un impasto bricioloso (appunto).
Cospargete l’impasto sulle teglie e infornate sotto il grill e togliete quando sarà dorato.
Servite tiepido con una salsa fatta con yogurt greco, panna acida, un pizzico di sale e menta tritata.
L’unico gioco che ho organizzato al volo, ma davvero al volo, erano le 11 della sera prima è stata una pignatta, perché i bambini la amano.
Ma questa è davvero una soluzione velocissima da attuare. L’unica cosa è che a distruggerla sporca abbastanza, quindi consiglio di farla in un luogo facile da pulire, ragione per cui, l’abbiamo fatta a pezzi al chiuso.
Per farla basta una scatola da scarpe, una confezione di cotone, della colla e ovviamente delle caramelle. Davvero in venti minuti l’avrete fatta. Ci hanno messo di più i bambini a romperla.
Ora siamo rientrati a casa. Le valigie mi sussurrano frasi irripetibili e i Patasgnaffi hanno già scelto il tema della prossima festa di fine estate….buon settembre!
Una meravigliosa festa d fine estate …e meraviglioso è stato rivederti.
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