Sabato c’è stata la gara di ginnastica delle bambine.
Dovevo iscriverle entro fine febbraio, ma visto che avevano saltato un po’ di lezioni causa influenza dilagante, me ne ero scordata. Allora sono andata a implorare le maestre martedì, soprattutto perché ormai avevo comprato i body, urendi, e volevo avere l’occasione di metterglieli almeno una volta. In effetti le altre bambine, quasi tutte almeno, li mettono anche a lezione, ma io vesto le patasgnaffe con leggins e maglietta già dalla mattina e così non le devo cambiare, anche perché non c’è uno spogliatoio, io lo archivierei sotto “spiccato senso pratico”. Fatto sta Patasgnaffa ha avuto ben una lezione per prepararsi.
Già così mi sentivo un pochino in colpa. Dovevo espiare in qualche modo, allora ho pianificato attentamente il pomeriggio del sabato in modo che, avendo le bambine gare in orari differenti, non dovessero aspettarsi a vicenda.
Due minuti prima di uscire da casa do’ istruzione a Patapà di portarmi Patasgnaffa alle 15 in palestra. Lui mi chiede se fosse quella dell’anno precedente e io rispondo di sì. Poi però per scrupolo controllo e scopro che la gara sarebbe stata in un altro luogo, più lontano. Ed ero già in ritardo. Bene, cominciavo già ad espiare.
Io e Patagnoma arriviamo trafelate ma con solo un quarto d’ora di ritardo, una specie di miracolo. Appena arrivata scopro però che avrei dovuto portare prima Patasgnaffa. Perfetto. Avevo decisamente espiato le mie colpe. In un mondo parallelo forse.
Per fortuna Patapà è riuscito a portare la povera Patasgnaffa cinque minuti prima dell’inizio della gara, tanto non doveva mica provare l’esercizio, lo sapeva benissimo, avendolo provato solo un giorno.
Comunque ce l’abbiamo fatta, Patagnoma è stata bravissima, non solo a fare il suo percorso, ma soprattutto nel restare a guardare sua sorella per tutto il tempo. In raltà si è fatta un’amica e ha scorazzato su e giù dalle gradinate pulendo il palazzetto meglio dello Swiffer.
Io credo di aver espiato davvero i miei peccati rimanendo seduta su uno sgabello di plastica dall’una alle sei del pomeriggio.


Mia mamma a ginnastica mi ci faceva andare, però alle gare no…le mamme la sanno sempre più lunga!
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Una giornata al cardiopalma!
(credo che mia madre non c’abbia più portato a Ginnastica Artistica per evitare certe pianificazioni…)
Mi fai morire!
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