Patagnoma è una bambina seria. Ha spesso lo sguardo curioso ma molto compreso, la boccuccia serrata e il naso all’insù , Ricorda molto Patasgurzo alla sua età che , proprio per la sua serietà, si era guadagnato il nomignolo di “nonno”.
Certo sorride, mostrando al mondo il suo unico dente, e sbatte felice le braccia quando la gioia si fa incontenibile.
Quando deve dire qualcosa urla. Urla perchè urlare è quello che sente intorno a lei. Non sono io che urlo (ehm…ogni tanto sì, perdindirindina), ma sono i “fratellicoltellibudelli” a cui mi devo essere dimenticata di aggiungere il tasto che regola il volume.
La sera però si trasforma. Quando ci rintaniamo in mansarda per il nostro rituale di coccole e giochi pre nanna pianta i suoi occhioni (che come avevo previsto non sono azzurri ma come se ne vedono in Via del Campo) nei miei e inizia a chiacchierare. E’ tutto un “mammamammamamma”, una percnacchia e uno schiocco di lingua. Poi mi afferra la tetta, la torce, la schiaccia, ci si avventa sopra e poi l’abbadona. Getta indietro la testa e il suo ciuffo e mi guarda. Mi afferra la faccia, mi branca i capelli, mi scruta attraverso le dita della mano. Poi si ributta sulla tetta, la ciuccia, le morde e io urlo. “NO!”. Lei mi regala il suo sguardo più furbo, cantilena un dolcissimo “NAA” e ricomincia….Mannaggia, come mi mancherà tutto ciò!
Che nostalgia!
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quando verrà il momento, spero di ricordarmi il tasto del volume!
🙂
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Ovviamente tutti e due! 🙂
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Che tenerezza infinita.
Roba che non ricordo quasi più…
comunque non s'è capito
sti occhi son grigi o color di foglia?
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