Dal grande palazzo bianco che maestoso riposa sull’acqua partirono messi che in volo raggiunsero le dodici ninfe. L’invito recava scritto il giorno e la data in cui avrebbero finalmente incontrato le dodici nuove prescelte.
La Dea della Carta Stampata le aspettava tutte attorno a un tavolo imbandito con dolci e acqua cristallina. Le mani si sciolsero solo per trasformarsi in abbracci, voci trillavano alternate a schiocchi di baci e argentine risate.
Ci furono anche momenti di sospeso silenzio quando la Musa della Rete Dorata e il Grande Monocolo svelarono davanti ai loro stupiti occhi parte del loro immenso tesoro. Su tutti vegliava l’unica e sola Fata Madrina.
Le sedute attorno al grande tavolo erano tutte differenti, ma dodici di loro rilucevano di una particolare magia. Le aveva portate in dono L’Angelo Caduto dal Cielo dalla lontana Varier e la dea bendata aveva assegnato a ogni ninfa una sedia da provare.
Alla ninfa dai capelli rosa toccò in sorte una sedia dalle lunghe gambe, rubate a un distratto trampoliere.
La seduta era comoda, lo schienale sufficientemente alto da sostenere la schiena ma non troppo in modo da lasciare libere le ali e le braccia.

Come tutte le sedie della lontana Varier il corpo quando vi si adagiava, si riposava, ma continuava il suo movimento, per stare dietro ai pensieri e alle idee delle ninfe al lavoro. Il dio dell’ergonomia le aveva attentamente progettate.
La ninfa dai capelli rosa già si stava rammaricando molto di non avere un tavolo con lunghe gambe da accostare a quella meravigliosa sedia, quando L’Angelo Caduto dal Cielo invitò le ninfe a scambiarsi le sedie per trovare quella più adatta a ognuna di loro.
Fu tutto un frullare di ali, un confondersi di righe, e ogni ninfa trovò la sua sedia del cuore.
La ninfa dai capelli rosa si innamorò di una sedia semplice, nella sua armoniosa complessità. Era uno sgabello con due piccoli cuscinetti davanti. Quando ti sedevi dovevi appoggiarvi le ginocchia e improvvisamente la schiena, sempre curva sotto il peso delle ali, ritrovava la sua naturale posizione. Le mani si portavano istintivamente in avanti pronte per creare nuove magie. Era sufficiente l’appoggio di un ginocchio solo e il piede che comandava la macchina che cuce le stoffe poteva essere libero di impartire i suoi ordini.
La sedie era basculante come un dondolo, il corpo riposava ma al tempo stesso rimaneva vivo, attento, attivo.
Il piccolo Cupido passando da lì scoccò una delle sue frecce e il cuore della ninfa dai capelli rosa fu perduto per sempre.

Qui trovate le altre ninfe, nelle loro meravigliose dimore. Magari trovate anche informazioni più serie su questa meravigliosa giornata e su queste splendide sedie. Magari.
Alessandra – Gucki
Alessandra – Parolad’ordine
Anabella – My washi tape
Anna – Tulimami
Antonella – Blog a cavolo
Barbara – Casa del caso
Camilla – La tazzina Blu
Fiorella – The orange deer
Giulia – The Factory Diaries
Isabella – Isabo Design
Katia – Artoleria
Lucia – I diari dell’appartamento
Lucrezia – C’era una vodka
Paola – We Make a Pair
Rita – Faccio e disfo
Sara – Blue bells design
Sarah – Shabby chic interiors
Serena – Cappello a Bombetta
Silvia – Giochi di carta
Simona – Il pampano kids design
Valentina – A day with V
Valentina – Appunti di casa
Che bella questa storia di fate e ninfe!!! ❤
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Una deve essere tua!
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Nessuno mai mi aveva dato della fata: grazie, Patamaga!
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Che bella favola… Pensare di avere vissuto in una favola anch’io per un breve attimo mi fa vedere tutto con gli occhi diversi… Grazie per la magia, Patamaga!
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La tua descrizione non poteva essere che così, ciao piccola volpe rosa 😉
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