Non è che io abbia il computer pieno di post non pubblicati, non ho un piano editoriale, il massimo che posso fare è scrivere le idee che mi passano per la testa su un foglio appiccicato al muro perché altrimenti me ne dimentico. All’istante.
Però ogni tanto mi capita di fare foto, che poi rimangono lì, in attesa di diventare qualcos’altro.
Era capitato così l’anno scorso, in uno dei primi giorni di caldo, in cui le calze diventavano superflue, le margherite facevano capolino tra i fili d’erba ma gli alberi avevano ancora poche tenere foglie.
Dopo la scuola allora ho portato le bambine in un museo dietro casa, che tendo a dimenticare, forse perché ne ho fatta indigestione con Patasgurzo piccolo.
Un museo nascosto in un giardino, adagiato sulle rive del lago in fondo a una strada polverosa.
Un posto inaspettato e magico dove hanno trovato ospitalità vecchie locomotive, diligenze, tram, metropolitane, teleferiche…. in museo dei trasporti. Tutti.
Messo in piedi da un uomo probabilmente incredibile, un visionario appassionato, con un amore incontenibile per i trasporti.
Una passione che ha dato vita a un progetto generoso e titanico, che a vederlo non par proprio possibile sia stato messo in piedi da un solo uomo. In un giardino.
Ci sono i trasporti, dagli albori delle carrozze, con grandi cavalli e manichini vestiti di crinoline.
C’è la fatica immensa dell’uomo racchiusa nel tunnel di una miniera con i binari che vengono inghiottiti nell’oscurità della terra.
Ci sono i primi tram, il mitico Gamba de legn, ma c’è anche il 19 che passava sotto casa mia.
Ci sono i vecchi treni a vapore, quelli a carbone e quelli che sembrano vecchissimi, ma sono uguali a quelli che prendevo da bambina. Meglio non fare commenti.
C’è anche una fermata della metropolitana, che ogni volta che la vedo mi viene il magone e penso sarebbe così bello se fosse vera, che vivrei nel posto ideale, perfettamente sospeso tra i boschi e le vie del centro.
E di ideale c’è anche una città, o quanto meno un suo plastico. Enorme, bellissimo e così perfetto e ricco di dettagli che forse non ti ci bastano i giorni per perdertici dentro.
Ci sono vecchi oggetti, che la mania del collezionista talvolta può deragliare, e ci sono testimonianze anche di quello che è stato il trasporto di una cosa così preziosa quale la comunicazione.
Ci sono cartelli da ogni parte del mondo, lambrette, biciclette, macchine e macchinine.
Pensa a qualcosa che abbia a che fare con il movimento e lì sicuramente c’è. Nascosta all’ombra di vecchi alberi, mescolata al verde rassicurante dei prati. Se guardi bene sono sicura che c’è il Gattobus che a Miyazaki un posto del genere piacerebbe alla follia.
Vi è venuta voglia di andarci non è vero? Ecco, questo è il problema di tenere i post nel computer, perché a ottobre questa meraviglia ha chiuso.
Gran parte del materiale andrà a Volandia, per esempio hanno inaugurato da poco il grande plastico della Città Ideale. Sicuramente sarà tutto molto più valorizzato, più curato e soprattutto mantenuto.
Prima era tutto alle intemperie, affidato al buon cuore di volontari e generosamente aperto al pubblico gratuitamente.
Quando l’ho visto l’ultima volta avevo chiesto di parlare con un responsabile per vedere se si potesse fare qualcosa, magari coordinandosi con le scuole, perché era evidente che il luogo avesse bisogno di cure.
Era anche evidente che una decisione fosse stata già presa, una decisione sicuramente saggia, ma la magia che c’era in quel luogo temo che sia dispersa per sempre.
Ne rimarrà spero qualche traccia nel cuore di chi lo ha visitato e amato, e magari anche, almeno un poco, di chi è passato di qui.
Pazzesco! Era anche fra le mie bozze di secoli fa. Scoperto nelle prime perlustrazioni, quando ancora avevamo base a Ranco, era un silenzioso punto di riferimento nelle passeggiate con nano. Anche io sono molto triste…
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Oddio che paradisooooooooooooooooooooo, devo assolutamente vederlo dal vivo!
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Pensa che non voleva essere un post sui luoghi perduti, mi sono resa conto di averlo perso solo mentre lo scrivevo…sono molto triste
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Oooohhhh… a me sarebbe piaciuto tantissimo. La magia dei luoghi perduti.
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