Sicuramente è stata confezionata per una bambina bionda. Il ricamo delicato, il tessuto leggero, le piccole balze sul petto.
Indossata sopra leggeri mutandoni, con il merletto fino a far capolino e sopra magari un vestito in seta azzurro con dei piccoli fiori in rilievo.
Poi è finita in un baule lassù nella soffitta, con i raggi di sole a tagliar di sbieco la luce che filtrava dai coppi leggermente spostati, con i granelli di polvere che danzavano nell’aria, leggeri a scandire gli anni che parevano quasi un secolo. E forse è stato quasi così.
NonnaMi poi chissà dove l’ha scovata e me l’ha portata. Un dono prezioso, un vestito speciale, non da indossare tutti i giorni. Per eventi speciali, che non ricordo essere mai arrivati. Troppo delicato per essere usato come gioco e così l’ho indossato quasi solo il giorno in cui ha deciso di scattarmi delle foto (mi ricorda qualcuno…).
Però è stato anche uno dei pochissimi abiti che ha superato anni e traslochi e che possiedo ancora. È appeso nell’armadio di Patasgnaffa, ma non può certo metterlo un giorno qualsiasi, è troppo delicato. Non può quindi neanche usarlo per giocarci…mi è toccato scattarle delle foto…