Una delle cose che mi ha colpito di più quando ho lasciato la città per la campagna, ormai una vita fa, è stato scoprire l’inverno.
Non che in città non ci si accorga che il freddo arrivi, che la nebbia scenda, che le foglie scompaiano dagli alberi, per carità, ma fuori città, e chi ci vive lo sa, l’inverno ha tutto un altro aspetto.
Sarà che in città ci sono sempre le luci accese e quindi che il buio arrivi alle quattro del pomeriggio ha un peso meno impattante. E’ un buio meno buio. Sarà che le case scaldano e il ghiaccio non si forma ovunque la notte.
La prima mattina che ho trovato il cancello ghiacciato sono rimasta a guardarlo stupita. E io fuori città ci sono cresciuta. Avevo un cavallo bianco in giardino, due anatre e tantissime rane. Ma certe cose da piccoli non si notano, o forse non le notavo io.
E così ho riscoperto un mondo che perde i suoi colori, che si ricopre di brina bianca, che ghiaccia l’erba che coraggiosa presidia i prati. Alberi neri fanno da sfondo perdendosi nella leggera nebbia che si alza dai campi, quando un pallido sole fa capolino in un cielo di latte. Brillanti di ghiaccio i rami, immobile e silenziosa ogni cosa.
Una parte di me, quella che ha un freddo boia, soffre moltissimo, ma c’è anche un’altra parte che talvolta si ferma incantata a guardare.
Certo che poi penso anche che un po’ di colore non guasterebbe…ma va? Quest’anno l’inverno ancora non è arrivato, un autunno dolce e lunghissimo sta tenendo le foglie sui rami per un tempo che sembra eterno, colorandole di colori mai visti.
Ma prima o poi cadranno… io e Patagnoma ci stiamo allenando per un progetto invernale che prevede di riempire il paese di stelle colorate, cadranno le foglie, ma ci penseremo noi.
Se avete voglia di colorare il vostro inverno basta una stella, del patafix e un po’ di faccia tosta ( e poi naturalmente un hastag #starbombingyourwinter ).
Tutti i vestiti di Patagnoma delle foto sono di Prenatal, che per certe missioni è fondamentale essere caldi e comodi…pronti per la fuga!
Ti accorgi proprio che è un momento di riposo per il mondo…
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Anche io sono nata in campagna e ho ben presente il ghiaccio fuori casa, l’acqua del cane diventata un disco trasparente, le pozzanghere ghiacciate su cui saltarci sù, il cancello avvolto nei cristalli di ghiaccio e un parte di me, come te, rimane incantata (e l’altra ha freddo). E poi il silenzio della campagna, chi non è abituato ne è spaventato così come per il buio notturno.
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