UNA FAMIGLIA DI STREGHE

Questo deve essere il tempo in cui i nodi vengono al pettine, o sono i quaranta incombenti che mi fanno guardare le cose anche voltandomi in dietro, e da in cima a una collinetta le cose forse si vedono in un altro modo.
Però ieri sera, la ultima sera nella casa di città, che, non vi ho detto, ho affittato grazie al post, e son soddisfazioni, ed è malinconia mista a gioia perché i nuovi ospiti sono così carini.
Una sera lavata da una pioggia scura e incessante, passata al cinema con una Creativa, una Scienziata, una Golosa, un Maldestra, un’ Amica e no non ho sbagliato a mettere il link.
Una sera in cui entro in casa con il mio cappottino verde e poso nuovamente gli occhi su quel quadro rinvenuto in cantina una quindicina di anni fa.
E c’è lei, ferma lì in mezzo al quadro, l’unica che guarda fuori, che ho sempre pensato aspettasse qualcuno. Forse i miei occhi, celati dagli stessi occhiali. Con una mano tornata in tasca dopo aver spostato una ciocca del caschetto biondo dietro l’orecchio.
Stretta nel suo cappottino verde, perché magari lì, fuori dai portici piove una pioggia scura e incessante..
Questo quadro l’ha fatto il mio papà 52 anni fa.

10 risposte a "UNA FAMIGLIA DI STREGHE"

  1. Ciao, ti seguo spesso perchè c’è poesia nelle tue immagini e nei tuoi pensieri e… la poesia è un po’ magia!
    Grazie

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  2. La ragione direbbe che hai guardato tante volte il quadro e hai comprato il cappottino verde spinta dal subconscio. La ragione direbbe così… ma io no, perchè ho sempre creduto alla magia.

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