L’alba era davvero magnifica quella mattina. Il blu della notte, come il velluto del mare profondo, lentamente scoloriva e si tingeva di un rosa delicato e allo stesso tempo vibrante e pieno di promesse. Era molto stanca, la notte era stata faticosa, aveva bisogno di riposare, lasciarsi alle spalle l’oscurità e addentrarsi in un mondo meno quieto, ma più vivo.
La strada che saliva verso casa era ripida e un sottile strato di ghiaccio la rendeva scivolosa. Dovette fermarsi, prendere fiato e ritrovare l’equilibrio che ormai da troppo tempo le sfuggiva. Fu allora che li vide, ai piedi del triste salice che ciondolava la sua lunga chioma. Due piccole uova, che dell’alba avevano il rilucente splendore, quasi avessero rubato il candore dei raggi di luna. Uno era blu, e uno era rosa. Sembravano delicati e fortissimi allo stesso tempo.
Guardandosi furtiva intorno li raccolse. non un filo di vento si mosse, non un suono riempì il silenzio. Tutto era sospeso e perfetto, come se fosse destino.
Arrivata a casa veloce e infreddolita si infilò sotto le coperte ed esausta prese la strada per i suoi sogni.
Quando la sera reclamò nuovamente tempo per sé, aprì cli occhi. Li richiuse. Scrollò la testa. Era sveglia ormai, ma i suoi sogni erano ancora lì con lei.
Le due piccole uova perfette non c’erano più, al loro posto un magnifico pavone, adornato dei colori della più lussureggiante e profumata notte, e un fiammante fenicottero che del sole aveva rubato la gioia e la luce.
Da allora la sua vita non fu più come prima, tutto ritrovò un senso e l’equilibrio un tempo perso fu per sempre ristabilito.
Non so di che patologia si tratti, ma pare che per carnevale io riesca a pensare solo a volatili, se qualcuno conoscesse la cura o quanto meno la prognosi, me lo faccia sapere. Grazie.