LOST IN TRALSLATION

Dove sono finita? l’inverno mi ha inghiottito e sepolto sotto una coltre di neve che non è mai caduta?fiocchiA volte vorrei che fosse successo, un letargo consentito, legalizzato, concesso. Un dormire quieto, un sonno ristoratore che ti culla e ti porta in salvo verso giorni più tranquilli.

Invece sono stati giorni inquieti questi. È una storia un po’ triste che in realtà non riguarda me in prima persona, ma riguarda Patasgnaffa e quindi come dire che non mi riguardi? Come facciamo a proteggere i nostri figli dalla sofferenza se non facendocene carico noi? E poi come possiamo smaltirla?

Patasgnaffa è una bambina incredibilmente solare e aperta al mondo. Parlerebbe anche con i sassi e forse qualche volta lo fa pure. Vive su una nuvola ma non vuole assolutamente starci sola e ci trascina a forza chiunque abbia voglia di seguire il suo sorriso.

Ma con le sue compagne ha sempre avuto un pochino di difficoltà di integrazione, sin dall’asilo, difficoltà che ha sempre cercato di superare o forse di ignorare. Però quest’anno, forse perchè più grande la cosa ha iniziato ad essere più difficile, ha iniziato a farla soffrire e io sono andata a scuola per far presente la cosa, chiedendo anche il supporto della psicologa.

Nei mesi successivi, una compagna in particolare ha cominciato a prenderla di mira, escludendola dai giochi, tirandosi dietro il gruppo,  e aggredendola con parole pesanti, che anche un adulto farebbe fatica a sentirsi dire.

Io ho continuato ad andare a scuola per far presente la cosa, lei ha continuato ad andare a scuola a testa alta, cercando di essere, per quanto possibile, il più fedele possibile alla sua felicità.acchiappailfioccoMa il pomeriggio tornava a casa e piangeva, la sera faticava ad addormentarsi, lei che alla sola parola cuscino, timbrava diretta il biglietto per il cinema Bianchini ( un figlio su tre, mi sia concesso!), e se dormiva poi arrivavano i brutti sogni.

Durante le vacanze di Natale, lontano dalla scuola, è come rinata, una conferma per noi, se ci fosse proprio voluta, che il problema fosse esclusivamente lì. Perchè domande, se hai un minimo di coscienza te le fai, che scaricare il barile di responsabilità su altri è sempre troppo semplice e non voleva essere la nostra strada. Che i bambini iniziano a essere inquieti prima di una volta, lo avevamo già visto con Patasgurzo, e magari tutta questa sofferenza poteva venire anche da altrove.

Però poi la scuola è ricominciata e lei si è di nuovo spenta, per accendersi solo con accenni di irritabilità, e poi è arrivato il giorno in cui è tornata a casa con una lettera scritta in caratteri grossi, rossi, grandi. Parole terribili, tante, una pagina intera, di frasi che nessuna bambina si dovrebbe sentir dire e che nessuna bambina dovrebbe aver bisogno di dire. Che nessun’altra bambina a conoscenza della lettera dovrebbe pensare non siano pericolose o che siano solo un gioco. Ma questo è quello che è successo.

E ancora una volta abbiamo scelto di affidarci per un ultimo tentativo a una scuola che fino ad ora ci aveva ignorato. Perché non lo so, lealtà? Fiducia nelle istituzioni, nella giustizia?Fiducia incondizionata nel genere umano?

Qualsiasi cosa fosse era, non dico sbagliata, ma sicuramente mal riposta e la situazione è stata mal gestita al punto da degenerare.

La cosiddetta goccia che fa traboccare il vaso, quella goccia che ogni tanto ti rimette in bolla e ti fa vedere le cose nella giusta prospettiva. Nel giro di un giorno Patasgnaffa ha cambiato scuola. Niente di drammatico, anzi va in quella più vicino a casa. Più piccola, più colorata, per quel poco che ho visto un luogo dove ai bambini è ancora concesso l’incredibile privilegio di essere tali, perché non sempre è così.mangiare la neveCerto è molto presto per esprimere un giudizio, ma lei, pur non conoscendo nessuno nella nuova scuola, esce cantando tutti i giorni e in due settimane è già un successo.

Non prendete questa conclusione come un’affermazione di estremo egoismo, ma quella che ancora non canta sono io. Sono come prosciugata, ho passato notti senza dormire, giorni senza mangiare. Adesso sono come avvolta dalla bambagia, e veramente, vorrei solo andare in letargo.

Dover affrontare la sofferenza dei propri figli è una cosa terribile, ed è difficilissimo prendere per loro decisioni drastiche, fossero anche indispensabili per il loro benessere.

Quindi sono un po’ scomparsa…ma prima o poi la nebbia si dissolverà.candor

…(finiranno anche le influenze che mi inchiodano al capezzale dei Patasgnaffi che è da Natale che stanno correndo una staffetta virulenta senza perdere un giorno vero????)

 

 

41 risposte a "LOST IN TRALSLATION"

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  2. capisco tutto, e lo capisco benissimo. Capisco i tuoi tormenti perché è un mio punto debole, e lo è con un figlio solo, solo lui, su tre. Sei stata coraggiosa, è una scelta difficile quella di cambiare scuola di punto in bianco, ma hai fatto la scelta giusta. La scuola dev’essere un luogo accogliente, abbracciare, far sentire i bambini speciali per ciò che sono. Se così non è, e ci si sente soli, non è la scuola giusta, e hai fatto bene cambiare. Ti stringo forte

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  3. Sicuramente il mio pensiero va anche lì, ovviamente non posso proprio farci nulla, se non provare assolutamente la minima rabbia. È anche per questo che spiace se la situazione non viene gestita, ovviamente la scuola non può arrivare ovunque e le responsabilità sono multiple.

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  4. Sono assurde e devono restarlo, dobbiamo far sì che almeno nessuno possa neanche per un momento pensare possano essere normali. Anche se c’è chi ci prova. Resistenza! ;-D

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  5. In giardino gli alberi hanno già le prime gemme, anzi, alcuni fiori temerari sono già sbocciati. Oggi Patasgnaffa mi ha detto che si sente un groviglio di gioia e tristezza, ma va bene così, intanto c’è gioia. Un bacio

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  6. Soprattutto nei piccoli paesi la diversità non è mai accolta purtroppo, forse ancor più se sottile, è una storia vecchia che purtroppo non sembra aver fine.

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  7. Rimane infatti l’amaro di aver lasciato qualcosa di incompiuto, e non è detto finisca qui. Per il resto voglio coninuare a credere in una scuola che possa crescere future generazioni solide umanamente e culturalmente

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  8. Ogni caso è un caso a parte, ma una cosa me la sento di dirtela. Fate bene a chiedere il suo parere, ma lei è normale sia confusa su un suo eventuale trasferimento. In mezzo a cose brutte sta sicuramente vivendo anche cose belle, e a quell’età fare un bilancio non è possibile. Credo sia una decisione totalmente in mano nostra. Un abbraccio grande e un in bocca al lupo, e se hai bisogno di qualcosa, sono qui.

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  9. Grazie, per fortuna continuo a incontrare anche insegnanti assolutamente validi e intelligenti. Mi spiace vedere solo la fatica nei loro occhi, come nei miei. Un abbraccio.

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  10. Pata

    Ciao. Tutta la mia solidarietà. Non sono ancora incappata in queste dinamiche, e per molto meno mi interrogo sulla qualità dei servizi educativi. Come te, prima di puntare il dito fuori mi concentro sulle mie dinamiche familiari, e come te ho trovato un muro di gomma da parte delle insegnanti. Sensibilità, preparazione, capacità di ascoltare e mettersi costantemente in discussione sono aspetti fondamentali per chi lavora con i bambini. E invece sempre più spesso mancano. Per adesso ho deciso di lottare, parlare, partecipare, ma la delusione è grande dal momento che, come te, ripongo grande fiducia nelle istituzioni. Credo che il segreto sia mobilitarsi sempre e prima che episodi come il tuo ci investano in prima persona, costringendoci x forza di cose ad occuparci dell’equilibrio del nostro bimbo. Dobbiamo essere più presenti, esigenti e partecipi, e solidali, perché l’isolamento, in casi come il tuo, per tua figlia ma anche per te, è quello che fa più male. Un grosso abbraccio anche se non ci conosciamo. Serena

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  11. Gaia, forza!! E’ la paura che ossessiona tutte le mamme, me per prima. Tu hai avuto la forza di affrontarla camuffando la tua angoscia e facendoti vedere serena ai suoi occhi. Sei meravigliosa, hai una famiglia bellissima e sono sicura che Maya supererà tutto. Vi voglio bene

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  12. Sai questo tuo post cade a fagiolo…sono 4 mesi che mia figlia subisce le stesse cose da parte di una sua compagna di classe…le maestre non si sono accorte di nulla o hanno fatto finta…ho esposto il problema ma anche da me muro di gomma…ho chiesto a mia figlia se volesse cambiare scuola ma lei non se la sente…se la cosa andrà ancora avanti penso che farò la tua stessa scelta perché vedere tua figlia spegnersi giorno dopo giorno, nervosa e irritabile ti fa sentire vuota dentro…..mi sono chiesta più volte se stessi esagerando con la protezione verso di lei…anche perché quando ero piccola a me successe la stessa cosa ma i miei genitori erano troppo impegnati nei problemi di tutti i giorni per accorgersene e io affrontai i miei problemi da sola…ma no…non posso fare finta che siano solo cose da bambini…grazie per aver condiviso questo tuo problema con noi…non mi sento più sola…e so che quello che sto cercando di fare è la cosa giusta.

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  13. A me purtroppo è successo quando ero bambina. Isolata, presa in giro, oggetto di pessimi scherzi. All’epoca si andava poco a parlare a scuola. Quel poco che fu detto ebbe come risposta dalla maestra un ” son bambini, le dica di non isolarsi”, io eh?
    Oggi sono una maestra e ti assicuro che non passa giorno che non.lavori perché tutti giochino con tutti, tutti capiscano il valore che una “piccola offesa per scherzo” può avere su chi la riceve e nei casi in cui purtroppo ho in classe il bulletto in erba, lo marco stretto e non gli lascio spazio, finché si accorge che aprendo gli occhi agli altri, quello isolato è lui. Ma siamo pochi a spendere energie in questo percorso.
    Dalle qualche fiore di bach per rimuovere il trauma passato

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  14. Come insegnante mi rattrista molto sapere che il problema è stato preso sottogamba…perché in questa storia leggo la sofferenza di tua figlia ma anche il disagio profondo che stanno vivendo le sue ex compagne: tua figlia ha la fortuna di avere te che hai saputo prendere in mano la situazione per assicurarle un’infanzia serena, le altre bambine rimarranno imprigionate in atteggiamenti troppo adulti per la loro età, ed è un vero peccato….non tutti gli insegnanti però sono così, la scuola, a mio avviso, serve a formare le generazioni future prima ancora che ad inculcare nozioni, e auguro con tutto il cuore a Patasgnaffa di trovare d’ora in avanti adulti che la sappiano proteggere ed incoraggiare a rimanere se’ stessa

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  15. La sofferenza dei nostri figli è la nostra sofferenza. Io, i miei due figli e mio marito viviamo in giro per il mondo, quest’anno i miei figli hanno cambiato la loro terza scuola. Ti confesso che all’estero non ho mai avuto problemi mentre lo scorso anno in Italia è stato abbastanza difficile e pesante ma sono stata fortunata perché ho incontrato un paio di mamme “normali” con figli meravigliosi. Ma inizialmente i miei figli hanno subito critiche e atteggiamenti negativi per la loro diversità.

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  16. Cara Patamaga ti ho letto con ansia, sperando che fosse un’altra storia quella che stavi raccontando ed invece… Quello che descrivi è terribile, percepisco la tua preoccupazione che condivido come mamma di bimbi in età scolare.

    Sono felice che ci sia stata una svolta da parte vostra ma anche molto delusa da tutto quello che ci sta intorno: dai genitori di queste bambine che non sono intervenuti con le loro figlie, dalle maestre, dalla scuola stessa che dovrebbe essere un luogo sicuro, accogliente dove imparare e crescere…

    Per fortuna i bambini hanno una grande forza dentro, che li spinge a lasciarsi dietro i brutti pensieri ed a trasformare tutto in esperienza.

    Vi sono vicina con il pensiero. Non perdete la forza e la voglia di credere nelle persone.

    Un grosso abbraccio a voi ed alla piccola grande Patagnaffa!!!

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  17. Ciao, non ti conosco personalmente ma sei amica di una mia amica e quindi anche un poco mia… leggendo le tue parole sono tornata a qualche anno fa, in seconda elementare. Stessa situazione, stesso muro di gomma a scuola, stessa indifferenza. Un paio di mesi di notti insonni, male di stomaco, dubbi, domande senza risposta,solitudine, impotenza, frustrazione e voglia di piangere appena lo lasciavo a scuola. Fino alla decisione per il cambiamento, mio malgrado. E il brutto periodo passa, lento, faticoso. Ma passa.
    E quando, dopo qualche mese, un bambino rinato di 7 anni ti dice “sai mamma che abbiamo fatto bene a cambiare scuola” ti senti rinascere. Come a primavera. E la primavera è vicinissima, resisti!!!

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  18. Non sono mamma ma mio nipote grande, in terza media, sta subendo la stessa cosa. Il prossimo anno andrà alle superiori ma siamo preoccupati, chi ci dice che anche lì non troverà qualche problema, proprio nella tanto difficile età dell’adolescenza… come vorrei donargli la forza e la comprensione della vita, necessaria per non farsi abbattere. La scuola, anche nel nostro caso, non fa nulla… una sola insegnante, poveretta, ha cercato di aiutarlo e di far presente il problema ma lei da sola ha potuto fare poco.
    Per me queste situazioni restano davvero assurde.

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  19. Tutta la mia solidarietà …ci sono passata anch’io. Comprendo tutta la sofferenza! Un abbraccio e tanti auguri di rinascita, nella serenità e gioia che ogni bambino ( e genitore) si merita!

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  20. E’ una vicenda spaventosamente simile a quella che ha appena vissuto una mia nipote, anche lei subito dopo le vacanze di Natale ha cambiato scuola ed è letterlamente rinata, a 9 anni. Oltre all’empatia che posso provare per te nei confronti della tua bambina, mi viene immediatamente da chiedermi, ma cavolo, ma questi bambini, così incattiviti già a questa età, chissà cosa vedono, cosa vivono nelle loro case, e mi si stringe il cuore sempre di più. La tua bambina sicuramente ha sofferto, ma ha la grazia di vivere in una famiglia bellissima, quindi la sofferenza patita sapendo di essere nel giusto fa crescere e rafforza, quindi bentornate!

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  21. Cavolo povera Patasgnaffa.
    Ha ragione IRENEAIRINB che parlare con le autorità scolastiche è inutile, perchè le mamme esagerano e la dirigente difende le “sue” insegnanti (e già che dica “sue” io lo trovo sbagliato)
    Purtroppo le bambine tra loro sanno essere cattivissime (forse pure i maschi, ma non ho le basi per dirlo).
    La mia coetanea di Patasgnaffa porta gli occhiali da quando aveva 4 anni, e all’asilo due compagne l’avevano presa di mira per questo. Essendo più piccole è stato tutto più contenuto, e una maestra parecchio intelligente aveva bloccato la cosa sul nascere. Però posso immaginare la sua sofferenza, che è sicuramente anche la tua e quella di tuo marito.

    Vi abbraccio e vi faccio tanti in bocca al lupo per la nuova scuola. Se esce cantando mi pare che stia andando bene, no?

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  22. Ciao! Ho quasi 40 anni e con la mia psicologa sto ancora affrontando i malesseri e i blocchi causati anche da situazioni molto simili a quelle vissute da tua figlia. Io non ho avuto la stessa fortuna che ha avuto lei, nel poter contare su una famiglia che ascolta anche se non parli. Non so dirti se tua figlia si renderà mai conto del regalo che le hai fatto, una parte di me si augura di no perché vorrà dire che tutto sarà superato, ma credimi, anche se inconsciamente, te ne sarà eternamente grata.
    Un abbraccio a tutte e due. ❤️

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  23. Cara Gaia, questo è uno dei miei incubi più brutte da quando ho figli.
    Spero che questa brutta esperienza aiuti a Patasgnaffa a rendere la fiducia in sè stessa più forte, che impari che essa non si può distruggere e quel che dicano/facciano velenosamente tutti gli altri non ha la minima importanza. Che lei sarà sempre più forte e resistente perchè è profondamente amata dalla sua famiglia.
    È lamentabile che l’istituzioni a cui affidiamo i nostri figli non ci servano di sostegno e ci ignorino, perchè quel che è successo a la tua bimba può succedere a un’altro ancora, magari anche meno fortunato di contare con dei genitori che lo sostengano e lo rassicurino.

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  24. Come mamma trovo dilaniante quello che avete passato..mi dispiace tanto,un abbraccio solidale a te e alla patasgnaffa augurandovi che di questo periodo non rimanga nemmeno il ricordo..come tanti giorni di nebbia e pioggia si dimenticano al primo raggio di sole !

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  25. Parlo da figlia, il potere delle mamme è così forte da infondere calore, fiducia e un coraggio da leoni nelle figlie!! Siete speciali e la famiglia è la macchina dei valori e dell’affetto più grande e potente che ci sia!
    Vi auguro un arcobaleno di felicità!!

    Marti

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  26. La sofferenza dei figli è la nostra e li aiutiamo proprio attraverso questa compassione; i loro dolori sono i nostri ma anche le loro gioie. Sono sicura che hai fatto la scelta giusta, Gaia. Ora goditi questi momenti e cerca di dimenticare il brutto periodo.

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  27. La sofferenza dei figli è la nostra e li aiutiamo proprio attraverso questa compassione; i loro dolori sono i nostri ma anche le loro gioie. Sono sicura che hai fatto la scelta giusta, Gaia. Ora goditi questi momenti e cerca di dimenticare il brutto periodo.

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  28. Comprendo…uhhh come comprendo. Parlare con le maestre? Le mamme esasperano sempre il problema. Parlare con la dirigente scolastica? Lei sta esagerando, le maestre hanno tutto sottocontrollo.
    Prendere per il collo le bambine che insultano la mia perchè è in sovrappeso e stringere forte è un’idea valida.
    Il prossimo anno frequenterà la prima media e ho già scritto nelle note chi NON vorrà avere in classe. A giugno scriverò anche una lettera diretta alla dirigente.
    Nel frattempo ho i crampi allo stomaco e mi domando “perché tanta cattiveria?”
    Un abbraccio

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  29. Mi spiace moltissimo. Non sono madre e non so cosa sia la sofferenza dei figli, ma sono stata una bambina e una ragazzina offesa perché diversa: quando rubano la serenità a un bambino, vorrei trasformarmi in uno scudo – che morde.

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  30. carissima… il tuo racconto è davvero intenso, un pugno nello stomaco. Ammiro la tua pazienza e la tua forza, io, che non sono per nulla diplomatica ahimè, sarei arrivata a scuola modello Ripley… Spero con tutto il cuore che il trasferimento risolva definitivamente la cosa. Continua però a frullarmi nel cervello la domanda… perchè?? Perchè alcuni bambini, alcuni ragazzini, fanno così? Solo carattere o mancanze educative gravi? Non riesco a smettere di pensarci perchè quelli saranno gli adulti di domani e perchè temo che andata via tua figlia scelgano un’altra vittima da immolare ai loro stupidi giochetti.
    Un abbraccione grandissimo

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  31. Mi rattrista molto leggere quello che è successo. Però sono sicura che questa brutta esperienza renderà Patasgnaffa una persona migliore, sicuramente più sensibile e rispettosa verso il prossimo a causa di quello che ha passato in prima persona. (Anche se questo non dovrebbe essere il percorso corretto per diventare migliori).
    Vi auguro di trovare presto la serenità.

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