OPS I DID IT A CACATA

Vi ho raccontato delle mie scuole medie, di quanto fossero state speciali. Ogni medaglia però ha il suo rovescio, ogni giorno di sole, i suoi angoli in ombra.

Le cose che non mi piacevano delle scuole medie a parte gli ormoni impazziti, ma quelli sarebbero impazziti anche fuori dall’orario scolastico, e le lezioni di algebra, erano i giri di corsa del parco che il prof. Passera di educazione fisica ci faceva fare prima di ogni lezione, ci fosse il sole, la pioggia, la neve, la grandine, l’eruzione del vulcano, il terremoto, le cavallette, e i cachi.

cachi

Sì i cachi che in autunno a mensa ci davano da mangiare, spesso, spessissimo, anche perché nel parco ce n’erano in abbondanza. Io già con codesti frutti avevo un rapporto conflittuale. Un pochino mi piacevano, certo, erano dolci, ma suvvia, avevano quella consistenza così….lumacosa. E in più talvolta allappavano di brutto. Quindi, sì, il gusto era buono, ma avevano un sacco di altre cose da farsi perdonare.

Ma i cachi della mensa, no, quelli erano pari a una punizione infernale. Sempre molto, molto maturi. E già questo per un caco è un problema. Ma ora immaginatevi un caco molto maturo, nessuna posata e un solo tovagliolo di carta, monovelo in dotazione dall’inizio del pasto. E un branco di dodicenni.

E ora chiedetemi ancora cosa io pensi dei cachi….

In compenso i Patasgnaffi li adorano. Patagnoma addirittura predilige quelli più spappolosi, sarà che le ricordano le lumache che ormai non può più mangiare, visto che si è fatta venire l’orticaria da indigestione….

Però sta volta avevano esagerato e ne avevo quattro che mi ricordavano troppo quelli della mensa delle medie, certi traumi sono durissimi da superare. Allora ho deciso di farci una torta, anche perché su Instagram mi avevate detto che era possibile, i social sono meglio della psicoterapia.

Ho preso i quattro cachi incriminati, li ho schiacciati con la forchetta e poi non paga li ho passati con il minipimer per eliminare ogni filosità sospetta!

ingredienti

In una ciotola ho mescolato 400 gr di farina, 200 gr di burro fuso, due uova, 200 gr di zucchero di canna, quattro cucchiai di miele di castagno e una bustina di lievito. Poi ho aggiunto i cachi e ho cotto in forno a 180 gradi per quasi un oretta.

torta

fettaditorta

Devo dire che alla fine l’ho mangiata anche io, non solo Patasgurzo…

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8 risposte a "OPS I DID IT A CACATA"

  1. E brava che l’hai fatta alla fine! Mio marito, ( i dolci in casa sono di sua competenza) ha passato addirittura la polpa al setaccio con un colino per rendere tutto molto soave e compatibile con il palato mio e di mia figlia che erano quelli più difficili da convincere. E poi, come ti dicevo su instagram, c’ha messo pure le gocce di cioccolato. Come non lasciarsi conquistare da cotanta golosità? 😉

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  2. dai!sto preparando anche io un post su una torta di cachi fatta nei giorni scorsi! Ma la tua ciotola bellissima nn la batte nessuno! E il tuo racconto? Ahahah mitica! X me i cachi sono una scoperta recente invece e per fortuna mi piacciono molto perchè è diventata una questione di sopravvivenza: abbiamo un albero in giardino che, non scherzo, quest’anno avrà fatto 500 cachi. 500. Li ho regalati anche a chi passava x strada ma tuttavia ne sono ancora inondata.. Aiuto. (Passa poi a sbirciare la mia ricetta che è un pochino diversa!)

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