PATAVUDU

NonnoLu è la parte della famiglia in movimento. I bambini seguono i suoi spostamenti su una cartina e Lola ha riso molto quando ha realizzato che il nonno vivesse in barca.

Quando torna ogni tanto, non sempre devo dire (sì dico a te), torna con qualche cosa di artigianale comprato in giro per i mari del sud.

Il più delle volte, sempre devo dire, lo devo trascinare al Toys perché non si presenti dai bambini con le mani vuote, i maschi su certe cose, non si finisce mai di educarli.

A me non pensa quasi mai (sì dico a te), ma ovviamente gli voglio bene lo stesso. Per questo quando qualche anno fa mi ha portato questo…arazzo, non saprei bene come definirlo, mi ha toccato il cuore. Che poi magari è tutta strategia, fai un regalo ogni tre anni, così viene incredibilmente apprezzato.

Era un periodo difficile e oscuro. Per casa girava, giorno e notte (sì, dico a te, quello più biondo) un piccolo Patasgurzo, ma la famiglia non voleva saperne di crescere. E io ero incredibilmente triste. La mia tristezza era così grande da riuscire a raggiungere NonnoLu fin in Africa.

E così lui è andato da una strega, maga, artista, non so bene. All’arazzo c’era attaccato un postit giallo con delle spiegazioni, ma io l’ho perso. Non è che io non abbia difetti.

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A questa strega, maga, artista, dovevi raccontare un tuo problema, esprimere un tuo desiderio. E lei avrebbe poi cucito la risposta alle tue preghiere, avrebbe raffigurato il tuo futuro, un domani felice di stoffa e perline.

La magia viaggia molto veloce, è un dato di fatto, e così quando NonnoLu è tornato a casa con il suo dono, una Patasgnaffa impaziente già scalciava nella mia pancia.

Io subito ho creduto che il merito di quei calci un pochino andasse a quell’ignota maga,strega, artista, perché alla speranza e alla magia trovo sia quasi doveroso credere.

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Però ho anche sorriso dicendo che la maga, strega, artista, avesse un po’ esagerato perché di bambini ne aveva messi tre.

E alla fine, accidenti, aveva ragione lei. L’arazzo è sempre appeso vicino al mio letto, a ricordarmi che la magia esiste.

L’unico dubbio è rappresentato dal sesso dei bambini, la prima è una femmina, seguita da due maschi. La cosa è evidente se tocchi sotto il gonnellino. Però anche la mamma al posto di sorridere ha la bocca rivolta in giù. E indubbiamente è molto più nera di me. Credo che la nostra opposta posizione rispetto all’equatore abbia determinato questo gioco di contrasti, lo penso perché posseggo una mente prettamente logica e scientifica.

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O.T. ma mica tanto, ieri era il compleanno di Nonnolu, qui sono i nostri auguri, e sì, Patagnoma è ancora viva e ha pure tutti i denti

2 risposte a "PATAVUDU"

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