L’alba era davvero magnifica quella mattina. Il blu della notte, come il velluto del mare profondo, lentamente scoloriva e si tingeva di un rosa delicato e allo stesso tempo vibrante e pieno di promesse. Era molto stanca, la notte era stata faticosa, aveva bisogno di riposare, lasciarsi alle spalle l’oscurità e addentrarsi in un mondo meno quieto, ma più vivo.
La strada che saliva verso casa era ripida e un sottile strato di ghiaccio la rendeva scivolosa. Dovette fermarsi, prendere fiato e ritrovare l’equilibrio che ormai da troppo tempo le sfuggiva. Fu allora che li vide, ai piedi del triste salice che ciondolava la sua lunga chioma. Due piccole uova, che dell’alba avevano il rilucente splendore, quasi avessero rubato il candore dei raggi di luna. Uno era blu, e uno era rosa. Sembravano delicati e fortissimi allo stesso tempo.
Guardandosi furtiva intorno li raccolse. non un filo di vento si mosse, non un suono riempì il silenzio. Tutto era sospeso e perfetto, come se fosse destino.
Arrivata a casa veloce e infreddolita si infilò sotto le coperte ed esausta prese la strada per i suoi sogni.
Quando la sera reclamò nuovamente tempo per sé, aprì cli occhi. Li richiuse. Scrollò la testa. Era sveglia ormai, ma i suoi sogni erano ancora lì con lei.
Le due piccole uova perfette non c’erano più, al loro posto un magnifico pavone, adornato dei colori della più lussureggiante e profumata notte, e un fiammante fenicottero che del sole aveva rubato la gioia e la luce.
Da allora la sua vita non fu più come prima, tutto ritrovò un senso e l’equilibrio un tempo perso fu per sempre ristabilito.
Non so di che patologia si tratti, ma pare che per carnevale io riesca a pensare solo a volatili, se qualcuno conoscesse la cura o quanto meno la prognosi, me lo faccia sapere. Grazie.
Che bella storia e che nei costumi! Le tue figlie sono fortunatissime…:-)
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Sono totalmente rapita e affascinata non solo dallo splendore degli abiti, ma anche dalle sublimi interpretazioni delle tue adorabili fanciulle. Sappi che in questo momento ti sto (benevolmente) invidiando moltissimo. Credo che l’anno prossimo ti copierò (posso? posso? posso?), ma avendo una sola figlia femmina, mi toccherà vestirmi da pavone…
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io i volatili li colleziono (la loro rappresentazione, cioè. Non quelli veri). Per cui vedere dei vestiti come questi, ho per altro pensato al flauto magico disegnato da Luzzati, non fa che farmene innamorare e spero che avrete tante belle occasioni di sfoggiarli e di rendere il mondo un po’ più pennuto e colorato!
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no ma io sono commossa dalla tua bravura!
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Che siano oche o cigni, pavoni o fenicotteri, tu sai dare a questi pennuti la grazia dei sogni e la tenerezza di un abbracciuo. non ti darei alcuna cura…Va’ che sei proprio brava anche a raccontare.
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