DUE

Due, già due.
Due anni fa la primavera era già arrivata, come un fulmine, così veloce che in una settimana era già estate.
Gli alberi erano spogli e quando sono uscita dall’ospedale con te tra le braccia erano già vestiti, di verde tenero, rosa cangiante e bianco latte.
Il giardino era pronto a darti il benvenuto, pieno di fiori.
L’aria era dolce come il tuo respiro.
Ieri faceva freddo e pioveva, come fa ormai da tempo interminabile.
Gli alberi sono ancora spogli, solo qualche coraggiosa pallida gemma fa capolino. Pochi impazienti cespugli gialli colorano le siepi.
Ma tu ieri hai compiuto due anni e della primavera, quando ti guardo, non me ne frega niente.
Le tua guance rosa fanno impallidire i fiori di pesco, le tue ciccette tonde e sode sono come gemme pronte a sbocciare. La tua risata, ribalta ogni umor nero, come un vento tiepido che porta canti di uccelli.
Sei il mio mattino fresco, il mio pomeriggio sonnolento, la mia notte profumata. Sei la mia primavera e ti amo tanto mia piccola bebè .

11 risposte a "DUE"

  1. Come sempre mi hai commossa!!! Patagnoma è dolcissima!!! Spero che arrivi presto anche la mia primavera e, quando sarà, spero che abbia un visino così dolce e furbetto!!!
    Barbara

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