RE POMODORO

Pare che Patasgnaffa in primavera sia andata con l’asilo e le scuole ad abbracciare la piazza.
Pare che abbia consegnato un mazzo di fiori al sindaco.
Pare perche’ io ero dal parrucchiere.
Pare che anche le madri degeneri pero’ abbiano una seconda chance….quanto meno di vedere la loro pupilla in veste istituzionale.
Domenica a caccia di una farmacia siamo finite, noi fanciulle al completo, in un paese vicino a quello dove passiamo le vacanze di Agosto.
Seguendo la banda siamo arrivate davanti al castello dove c’era un nastro, un tappeto rosso e poveri uomini che nonostante il caldo infernale avevano la camicia, la giacca, la cravatta e pure una bella fascia che gli attraversava il petto.
Una signora bionda si aggirava tra la piccola folla rannicchiata alla ricerca dell’ombra cercando una bambina che reggesse il cuscino con le forbici. Al terzo tentativo e’ capitata davanti a Patasgnaffa che ovviamente non si e’ tirata indietro. Io ho provato a protestare, dicendo che non eravamo neanche del paese, anzi eravamo proprio di un’altra regione, ma la bionda signora in un lampo ha afferrato la bionda bambina e se l’e’ portata via.
Lei e’ rimasta dritta e compunta sotto un sole impietoso  con un cuscino rosso in mano e una forbice che voleva scivolare via.
E’ arrivato il prete e ha cominciato con una benedizione. Fortunatamente il sindaco ha tagliato il nastro prima di fare il discorso e Patasgnaffa e’ stata liberata e veloce come una lippa e’ fuggita via.
Con enorme sollievo mio, ma soprattutto di Patagnoma che ormai da dieci minuti urlava nella fascia, non si sa se per il caldo, la sete o l’invidia.
A conti fatti non sappiamo cos’abbia inaugurato Patasgnaffa, ma le vere presenzialiste non lo sanno mai….

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